Un comportamento che sembra semplice può rivelare abitudini normali o, in alcuni casi, segni di disturbo ossessivo compulsivo (DOC), secondo gli esperti in materia. L’ordine è molto più di una questione di pulizia o estetica: ci aiuta a organizzare la vita quotidiana, dal mantenere la casa in armonia al classificare documenti o denaro, come ordinare le banconote dalla più piccola alla più grande, il che apporta chiarezza e struttura. Tuttavia, quando questo bisogno di organizzare diventa eccessivo, rigido o difficile da controllare, può essere un segnale che c’è qualcosa di più profondo dietro quel comportamento. Proprio gli esperti di psicologia sottolineano che azioni come organizzare le banconote per taglio in modo insistente o ripetitivo possono essere indizi di disturbo ossessivo compulsivo (DOC). Questa condizione va oltre la semplice ricerca dell’ordine e riflette modelli di pensiero e comportamento difficili da controllare. Ad esempio, una persona potrebbe sentire il bisogno di allineare accuratamente ogni banconota più volte fino a sentirsi “tranquilla”, o controllare costantemente il proprio portafoglio per assicurarsi che tutto sia perfettamente organizzato. Situazioni come queste, se generano ansia e richiedono troppo tempo, potrebbero indicare la presenza di DOC. Per quanto sopra, si può affermare che, sebbene organizzare banconote o altri oggetti sia un comportamento abituale che non crea problemi alla maggior parte delle persone, gli esperti sottolineano che ciò che conta davvero è l’intensità del comportamento e l’impatto che ha sulla vita quotidiana. Infatti, avere un gusto per l’ordine non equivale a provare ansia o disagio di fronte al minimo cambiamento di tale organizzazione.
Ordinare le banconote dalla più piccola alla più grande: come capire se si tratta di un disturbo ossessivo compulsivo
Il disturbo ossessivo compulsivo è caratterizzato dalla presenza di pensieri persistenti, chiamati ossessioni, e di comportamenti ripetitivi, noti come compulsioni, che la persona sente di dover compiere per ridurre l’angoscia. In questo senso, azioni come ordinare le banconote dal valore più basso a quello più alto, allinearle con precisione o sentirsi a disagio se non sono “perfette” possono essere semplicemente una mania.
Tuttavia, questi comportamenti potrebbero essere un indizio di DOC se si verificano alcune delle seguenti condizioni:
- Sono ripetitivi e incontrollabili.
- Generano ansia o disagio se non vengono eseguiti.
- Interferiscono con la routine quotidiana o con le relazioni personali.
- Sono utilizzati come meccanismo per neutralizzare pensieri sgradevoli o intrusivi.
Quando l’ordine e la pulizia non sono un disturbo
Non tutte le persone che cercano di mantenere tutto pulito o perfettamente organizzato soffrono di disturbo ossessivo-compulsivo. Secondo quanto segnalato dalla Mayo Clinic, molte persone amano mantenere in ordine il proprio ambiente, ma ciò non significa che esista un problema di salute mentale. La chiave sta nell’intensità e nell’impatto di queste abitudini sulla vita quotidiana.
Ciò che è preoccupante è quando questi pensieri o comportamenti cominciano a consumare troppo tempo, generano disagio emotivo o interferiscono con la routine e le relazioni personali. In questi casi, quello che sembrava un semplice gusto per l’ordine può diventare un fattore che limita la vita quotidiana.
“Il disturbo ossessivo compulsivo va oltre il desiderio che le cose siano fatte bene. Si tratta di pensieri intrusivi che causano ansia e di rituali che vengono eseguiti per cercare di alleviare quella sensazione”, spiegano dall’istituto medico per ricordare la differenza fondamentale tra un comportamento perfezionista e un disturbo che richiede attenzione professionale.